La dipendenza patologica

La dipendenza patologica

Quando si pensa alla dipendenza, spesso le prime cose che ci tornano alla mente sono l'abuso di droghe e quello di alcol. Ciò è sicuramente da attribuirsi alla ormai sempre più diffusa conoscenza della gravità delle conseguenze di un uso continuativo di tali sostanze nel tempo, per questo possiamo ringraziare le scuole e le nostre istituzioni che si impegnano in tal senso. 

Ma in quante dipendenze rischiamo di incorrere in realtà? Quante volte rischiamo di addentrarci nel vizio, senza essere preparati a combattere quella forza con cui questo cercherà di portarci alla dipendenza? 

Avrete sentito parlare del gioco d'azzardo patologico, vi avranno forse anche messo in guardia sui suoi pericoli, soprattutto di natura economica, eppure lo stesso Stato incentiva l'acquisto di schedine promettendo vincite milionarie.

Così come per le sigarette; tutti ormai sappiamo che il tabacco fa male, che crea una forte dipendenza da cui è molto difficile liberarsi, soprattutto a causa del largo uso intorno a noi, eppure questa sostanza è assolutamente legale e venduta ovunque.

Ma quante sono? Farmaci, Shopping, Sesso, Social Media o Internet, Cibo, Affetti. Possiamo suddividerle in 5 macro categorie: la dipendenza da sostanze, le dipendenze comportamentali, quelle sessuali, quelle alimentari e quelle tecnologiche. 

Descritte così sembra quasi scontato che ognuno di noi rischi di esserne preda. La verità è che ci sono specifici fattori di rischio, soprattutto in giovane età, che devono essere attenzionati al fine di evitare lo sviluppo di una dipendenza patologica. Esistono fattori biologici, ormai descritti in vari studi negli ultimi anni, che ci hanno mostrato come lo sviluppo di una dipendenza sia strettamente legato a un meccanismo cerebrale chiamato sistema di ricompensa, un'alterazione della produzione di dopamina, responsabile della percezione delle sensazioni di piacere. Esistono poi fattori più strettamente psicologici e di natura sociale, la familiarità con l'uso di sostanze per esempio, la comorbidità con una patologia psichiatrica o anche una disregolazione emotiva conseguente a un trauma o a una influenza familiare disfunzionale.

Il comportamento tipico di un soggetto dipendente, oltre alla evidente incapacità di controllarsi sull'uso della sostanza, è quello di un individuo socialmente ritirato, sempre più distante da amici e affetti, l'abbandono di attività ricreative o sportive, l'incapacità di portare a termine i compiti più semplici. In più, fondamentale da avere presente è l'innalzamento di comportamenti a rischio; l'impossibilità di controllare il desiderio della sostanza porta il soggetto a farne uso nei contesti più disparati e pericolosi per sé e per gli altri. Situazioni più comuni sono quelle dell'uso alla guida e nel corso dello svolgimento della propria attività lavorativa (che spesso è causa della perdita di quest'ultima).

Nel trattamento della dipendenza patologica, il professionista psicologo spingerà per prima cosa sulla consapevolezza dell'individuo; questo deve acquisire maggiore conoscenza del suo problema e deve per primo essere motivato al trattamento e al cambiamento. Si dovranno poi riconoscere i pensieri negativi disfunzionali, che solitamente portano la persona all'abuso di sostanze o all'uso problematico di ciò da cui scaturisce la dipendenza. In questo modo si potranno trovare insieme strategie comportamentali funzionali per combattere quelle situazioni in cui la persona si sentirà a rischio di ricorrere alla sostanza o ad attuare un comportamento sbagliato, per gestire quei pensieri negativi su di sé o su ciò che gli sta intorno che gli generano sofferenza e che fino a questo momento aveva combattuto con la dipendenza.